Biografia di Pierfrancesco Favino
Attore e doppiatore italiano, nasce a Roma il 24 Agosto del 1969. Si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma, per poi comparire sul palcoscenico in numerose rappresentazioni. Nel 1991 esordisce sul piccolo schermo con il film-tv “Una questione privata”, mentre il suo debutto al cinema avviene nel 1995 in “Pugili” di Lino Capolicchio. Negli anni seguenti, oltre a prendere parte a fiction televisive come “Amico mio”, lavora in diversi film esprimendosi sia nel registro drammatico sia in quello della commedia. Nel 2001 è l’amico (sposato) dell’immaturo protagonista nel grande successo di Gabriele Muccino “L’ultimo bacio”, ed interpreta il medico omosessuale Biccio in “Da zero a dieci” per la regia di Ligabue. Lo vediamo quindi nei panni del sergente Rizzo in “El Alamein – La linea del fuoco” (2002), un ruolo che gli vale la candidatura al David di Donatello ed al Ciak d’Oro. L’anno successivo affianca invece Claudia Gerini nella commedia “Al cuore si comanda” (2003) e recita con Claudio Santamaria in “Passato prossimo” (2003) di Maria Sole Tognazzi. La sua interpretazione in “Le chiavi di casa” (2004) di Gianni Amelio, con Kim Rossi Stuart protagonista, viene inoltre candidata al Nastro d’Argento. Nel 2005 viene scelto per il ruolo del “Libanese”, feroce e carismatico leader della famigerata “Banda della Magliana”, in “Romanzo criminale” di Michele Placido. La prova interpretativa di Favino, per la seconda volta accanto ai colleghi Rossi Stuart e Santamaria, riceve il Nastro d’Argento per il migliore attore protagonista (in ex-aequo con gli altri due attori) ed un David di Donatello come migliore attore non protagonista. La sua carriera prosegue con i pluri-premiati “La sconosciuta” (2006) di Giuseppe Tornatore e “Saturno contro” (2007) di Ferzan Ozpetek, cui si aggiunge la breve apparizione come Cristoforo Colombo nel fantasy statunitense “Una notte al museo” (2006). Anche in tv riesce a farsi notare caratterizzando un incisivo Gino Bartali in “Gino Bartali – L’intramontabile” (2006). Di fatto il biennio 2008-2009 è quasi esclusivamente all’insegna del cinema a stelle e strisce: “Le cronache di Narnia – Il principe Caspian” (2008), “Miracolo a Sant’Anna” (2008) di Spike Lee, “Una notte al museo 2 – La fuga” (2009) e “Angeli e Demoni” (2009) di Ron Howard, quest’ultimo tratto dall’omonimo romanzo best-seller di Dan Brown. In Italia viene comunque nuovamente diretto da Maria Sole Tognazzi nel dramma romantico “L’uomo che ama” (2008). Nel 2010 riprende il personaggio di Marco nel seguito de “L’ultimo bacio” intitolato “Baciami ancora” (2010), di nuovo diretto da Muccino, ed ottiene la nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista. Sempre nel 2010 è protagonista in “Cosa voglio di più” di Silvio Soldini ed in “Figli delle stelle” di Lucio Pellegrini, con Claudia Pandolfi e Fabio Volo. Pellegrini torna a dirigerlo nel 2011 in “La vita facile”, insieme a Stefano Accorsi e Vittoria Puccini. Il 2012 è ricco di film e di soddisfazioni. E’infatti l’anarchico Giuseppe Pinelli in “Romanzo di una strage” di Marco Tullio Giordana, e per la sua prestazione è insignito del David di Donatello come non protagonista e del Nastro d’Argento come protagonista. Lo stesso anno è un marito separato in “Posti in piedi in Paradiso” di Carlo Verdone, un poliziotto “celerino” in “ACAB – All Cops Are Bastards”, ed un industriale in crisi in “L’industriale” di Giuliano Montaldo.